DISPRASSIA E SPORT

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Il testo, intrecciando le caratteristiche fondamentali dello sport e le terapie specifiche attuate nel Metodo Crispiani, si pone l’obiettivo di mettere in evidenza i benefici del trattamento pedagogico-sportivo tramite la progettazione del pedagogista clinico. L’atleta deve essere consapevole dei suoi punti di forza e dei punti deboli in modo tale da riuscire ad adattarsi alle nuove situazioni, cercando di migliorare sempre più attraverso un percorso mirato progettato dal pedagogista. Nella prima parte, “La disprassia nello sportivo” vengono descritte le varie fasi del trattamento sportivo-pedagogico a partire dallo screening iniziale. Tale percorso è adatto a tutti gli atleti, con difficoltà e non, inserendo esercizi e attività specifiche allo scopo di migliorare la prestazione del singolo e del gruppo. La seconda parte, “Metodo, disprassia, trattamento”, delinea il Metodo Crispiani e i suoi trattamenti: Terapia prassico-motoria, Cognitive Motor Training, Champion Pressing, Champion Age. Il metodo, grazie ad esercizi specifici praticati con costanza, giusta pressione e monitoraggio consente una preparazione agonistica che possiamo definire eccellenza sportiva, calibrando e modellando i vari esercizi sul singolo atleta in base alla propria storia sportiva. C’è una reciprocità continua tra sport e metodo che promuove nell’atleta una crescita globale. La parte finale tratta i benefici dello sport: postura adeguata, socializzazione, confronto; maggiore consapevolezza delle proprie capacità, resistenza, controllo, forza, percezione del tempo e dello spazio; rispetto degli orari. L’atleta disprassico che pratica agonismo ha una maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo, ha una maggiore prontezza nei riflessi, nella gestione degli imprevisti e delle responsabilità, tutto questo incide anche sull’autostima e sulla possibilità di raggiungere i propri obiettivi personali e professionali.