Intervista sull'autismo con Michele Zappella - Studi, esperienze e riflessioni

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Il libro è il risultato di un’interessante lavoro di ricerca realizzato al termine delle tesi di laurea in collaborazione con il professore Piero Crispiani, pedagogista clinico e docente presso l’Università di Macerata, e Michele Zappella Neuropsichiatra infantile.
Nel lavoro scientifico professionale si indaga un intervento terapeutico educativo denominato AERC che nasce da un capovolgimento delle sequenze dell’holding, quella che era la terapia psico-etologica di Tinbergen ormai superata.
Il trattamento educativo è un approccio ecologico integrato, orientato all’interezza della persona e quindi al suo contesto di vita. L’AERC è una pratica clinica basata sulla reciprocità corporea, conseguenza di una partecipazione attiva ed empatica tra adulto e bambino, precisamente dinamizza tutte le aree di comportamento dal motorio e sensoriale a quello cognitivo e metacognitivo, fino alla riflessione sugli stati mentali propri ed altrui.
Zappella enfatizzando il valore dell’incontro riflette sulla validità delle diagnosi odierne, poiché gli screening possono essere una “strada” pericolosa. Ci si focalizza infatti, sulla difficoltà relazionale e sull’insistenza nel ripetere le azioni, mentre in molti casi questi bambini hanno altre problematiche.
L’autismo ha sintomi che possono comparire anche in altri disturbi del Neurosviluppo, perché possiede delle comorbidità con altri disordini come: ADHD, disturbi dell’umore, i disturbi ossessivo compulsivi, il ritardo mentale, la catatonia ed infine l’epilessia.
In conclusione la diagnosi non deve essere redatta come una fotografia senza partecipazione, poiché trascurando la variabile dell’incontro e conducendo la diagnosi stessa come un test asettico si può alterare altamente il risultato diagnostico.